ZANZARE & FARFALLE チボ – ヴィヴォ [cibo vivo]

Terremoto e Terrore

Posted in Senza Categoria by laslo1982 on 24 agosto 2016

aleppo_amatrice

MACERIE, RESTI. MA C’ERI E RESTI

Ore 3 e un quarto.

Bellissima questa versione del Tito Andronico con regia FEMMINILE, ma sto crollando, non riesco a tenere gli occhi aperti, anche se incollati allo schermo, rapiti da scene al cardiopalmo.

Cardiopalmo che ho, (o credevo di avere) una volta spente le luci a pancia sotto. Il letto si muove. eh?
Giusto qualche secondo per illudermi che la tachicardia e i movimenti diaframmatici potessero in qualche modo aver creato un effetto “rimbalzo” sul materasso. Poi la presunzione di avere una simile diastole si sgretola sentendo i muri di casa che scricchiolano, e speri che non facciano la stessa fine delle tue illusioni da superuomo, visto che tra l’altro, una volta balzato in piedi, mi sono sentito non più in casa, ma per la prima volta -come un topo che cerca la fuga da una gabbia- sotto un soffitto, sotto il peso di un intero palazzo.

Sveglio il mio compagno, che mi abbraccia nei seguenti 10 minuti, credendo che fosse una mia sensazione (ah le parole). E invece io vorrei dirgli “non senti quanto ti batte forte il mio cuore?”

Faccio finta di calmarmi, va in bagno e in tv comincia la notizia: RaiNews e la giornalista in evidente agitazione ma mantenendo la calma, fornisce orario, magnitudo, epicentro e ipocentro, della prima scossa, a cui ne segue un’altra , un’ora dopo, che vivo live streaming con lei, che cerca di mostrare il desk bianco laccato muoversi, mentre il materasso del mio letto sembra pieno d acqua.
Sono ancora vivo, dal vivo.

Non ho ripreso a dormire. Chiuso gli occhi per un paio d’ore.
Il nero del mio sonno, sul nero di quel buio.
Poi stamani, il sole ha rivelato quello che si temeva.

Macerie, resti
Gli sfollati, i terremotati, i sopravvissuti, somigliano a quelli “freschi” (in termini di carne da macello mediatico) di Aleppo, con il piccolo Omran in testa con la testa spaccata coperto di polvere.

Ma c’eri e resti
Non dimenticherò mai il video che mi ha mostrato sebbene in maniera indiscreta, l’urlo di dolore più forte del mondo. Di un suono talmente forte da essere tornato su se stesso, soffocato, imploso, per qualcosa che esplode di notte all’improvviso e imprevedibile.

Imprevedibile?

Il paese di Cerreto, presentato nel documentario, tristemente profetico, di Mario Tozzi della sera prima, dà una, se non LA risposta, almeno in casa nostra, all’interrogativo.
I cerretani più anziani, davanti al geologo che in maniera retorica domandava il possibile segreto del successo, asserivano annoiati, come a dire qualcosa di scontato (perché di fatto lo è): “case basse e strade larghe”.
Il 1689 segna la data dell’ultima volta in cui, a Cerreto, il terremoto ha fatto danni a cose e persone.

La devastazione di Aleppo era prevedibile?

Facile o meno, qualunque sia la risposta, vorrei non voler sentire più: “a casa vostra!”

Ma quale casa?

Terremoto e Terrore si somigliano tragicamente

Ma CEI o ci fai? Il meetic di Rimini

Posted in Senza Categoria by laslo1982 on 21 agosto 2016

EuPope ,

Posted in Senza Categoria by laslo1982 on 20 agosto 2016

Mediatica

Posted in Senza Categoria by laslo1982 on 17 agosto 2016

bulimia
dal greco “la fame del bue”.
Chi ara con asino e bue: non badando troppo ai sistemi che si adottano per ottenere uno scopo; non voler distinguere il bene dal male.

RES PUBICA

Posted in Senza Categoria by laslo1982 on 15 agosto 2016